Le difese del nostro organismo

 

Con questo articolo, intendiamo offrire le informazioni necessario per poter capire come il nostro corpo si difende dai vari pericoli che pregiudicano la sua buona salute. Queste informazioni sono necessarie per una buona comprensione degli articoli successivi, dove analizzeremo le malattie in cui le difese organiche giocano il ruolo principale.

 

LA REAZIONE INFIAMMATORIA

Il nostro organismo, per difendersi da tutto ciò che potrebbe essere pericoloso, utilizza delle cellule particolari: alcune di esse fanno parte dei globuli bianchi contenuti nel sangue ed altre, invece, sono disseminate in tutto l'organismo dove esso contatta il mondo esterno. Queste cellule che fungono da sentinelle, sempre all'erta nel loro lavoro di sorveglianza, si chiamano mastociti e si trovano localizzate nel tratto respiratorio, nel tubo digerente (stomaco e intestini), nell'apparato uretro-genitale ed, ovviamente, su tutta l'epidermide.

I mastociti sono in grado di riconoscere le cellule strane, generalmente proteine, che potrebbero danneggiare l'organismo. Quando esse riconoscono un nemico, e lo possono riconoscere dal suo antigene (una specie di firma biologica posseduta da tutte le sostanze viventi), liberano alcune sostanze chimiche, tra cui l'istamina. Le sostanze rilasciate hanno molte funzioni, la più importante è quella di richiamare in quell'area delle cellule, dette macrofagi (grandi mangiatori), che fanno parte dei globuli bianchi del sangue, e provvedono ad eliminare il nemico e quindi pulire il campo di battaglia.

La reazione infiammatoria, detta anche "infiammazione", occorre quando i tessuti vengono danneggiate da batteri, traumi, tossine, calore, o qualsiasi altra causa nociva. Le sostanze emesse dai mastociti, causano l'allargamento dei pori dei vasi capillari sanguigni affinché possano uscire i macrofagi e parte del liquido di cui il sangue è costituito. Questo liquido, una volta uscito dai capillari, aiuta isolare le sostanze anomale da ulteriori contatti con i tessuti del corpo.

Nell'area dove è in corso una reazione infiammatoria appaiono quasi sempre i seguenti segnali: calore, rossore, dolore, gonfiore, a volte compare anche il pus, che rappresenta un accumulo di macrofagi e nemici sconfitti.

Con la "reazione infiammatoria", l'organismo riesce ad eliminare buona parte dei nemici. Quando essa non risulta sufficiente entra in azione il Sistema immunitario.

 

IL SISTEMA IMMUNITARIO

Il Sistema immunitario rappresenta l'esercito preposto alla difesa del nostro organismo. Nel suo insieme utilizza varie cellule, tutte facenti parte dei globuli bianchi del sangue. Tra esse, le più importanti, sono:

  • Linfociti T. Eliminano le cellule dello stesso corpo che sono diventate tumorali o infestate da virus.
  • Linfociti B. All'occorrenza si trasformano in plasmacellule e quindi generare degli anticorpi (o Immunoglobuline), capaci di neutralizzare i nemici arrivati dall'esterno e fare in modo che i macrofagi li possano eliminare.
  • Linfociti T soppressori. Entrano in azione per fermare l'attività delle altre cellule quando il nemico è stato sconfitto.
  • Macrofagi. Sono in grado di eliminare i "nemici" inglobandoli e digerendoli.

 

Sequenza con cui l'organismo provvede alla sua difesa:

  • 1. I mastociti intercettano una cellula anomala, dal suo antigene sono in grado di distinguere se è pericolosa e, in caso affermativo, secernono delle sostanze chimiche (istamina, ecc.), che innescano una reazione infiammatoria.

     

  • 2. I pori dei vasi sanguigni si dilatano, parte dei fluidi del sangue se ne escono portando con sé i macrofagi capaci di inglobare e digerire le cellule nemiche. Questa fase prende il nome di "reazione infiammatoria o infiammazione".

     

  • 3. Se l'attività dei macrofagi non è sufficiente, entra in azione il Sistema immunitario che, a seconda del tipo di nemico, provvede a:
    • a) se è una cellula dello stesso organismo che è diventata tumorale o infestata da virus, vengono attivati i linfociti T che la eliminano direttamente, utilizzando delle sostanze speciali che ne perforano la superficie.
    • b) se è una cellula eterologa, ovvero che non fa parte dello stesso organismo, vengono attivati i linfociti B, i quali maturano e si trasformano in plasmacellule capaci di generano anticorpi (o Immunoglobuline). Gli anticorpi si attaccano alle cellule nemiche e le rendono facilmente attaccabile dai macrofagi.

La memoria del sistema immunitario.

Quando il Sistema immunitario incontra un nemico genera dei linfociti B o T al fine di neutralizzarlo ed eliminarlo. La preparazione dei linfociti, adatti a tale compito, comporta alcune ore e, in certi casi, persino qualche giorno.

Per evitare questo lavoro preparatorio, il Sistema immunitario memorizza le informazioni relative al "nemico" sulla superficie dei mastociti (le sentinelle localizzate in tutto l'organismo). Pertanto, se il medesimo "nemico" si dovesse ripresentare, l'azione di difesa sarebbe immediata. Questo meccanismo, in molti casi, ci difende da vari tipi di malattie ed è lo stesso che viene utilizzato dalle vaccinazioni.

 

I disordini del Sistema immunitario.

I disordini e i sistemi immunitario accadono quando la risposta immunitaria è inappropriata, eccessiva o mancante.

* Risposta inappropriata. Avviene contro gli organi e/o tessuti trapiantati. Rappresenta la maggiore complicazione dei trapianti di organi. Può avvenire anche dopo una trasfusione di sangue a causa della incompatibilità tra i gruppi sanguigni. A causa di una risposta inappropriata possono subentrare le "malattie autoimmuni" (ad es. Lupus erimatoso sistemico ed Artrite reumatoide), in cui il Sistema immunitario distrugge i tessuti del proprio stesso corpo.

* Risposta mancante. In questo caso possono nascere gravi problemi, di cui l'AIDS rappresenta un chiaro e triste esempio.

* Risposta eccessiva. Rientrano in questo caso le allergie, in cui si assiste ad una reazione verso una sostanza che nella maggioranza della gente il corpo non riconosce come pericolosa. Tale sostanza viene chiamata "allergene".

 

 

 

LA DIFESA INTESTINALE

Quando il sistema digerente funziona bene solo alcuni componenti, accuratamente selezionati, posso attraversare la mucosa dell'intestino ed entrare nel flusso sanguigno. Ma quando le condizioni non sono ottimali può verificarsi un'infiammazione della mucosa intestinale, specialmente del colon e del retto, con conseguente diminuzione della sua impermeabilità.

In queste condizioni, alcune particelle estranee (specialmente i peptidi, ovvero frammenti di proteine maldigerite), riescono a filtrare attraverso la mucosa intestinale e ad entrare nel flusso sanguigno, ciò provoca la reazione del Sistema Immunitario che le attacca considerandole, giustamente, come nemici da eliminare. Gli scienziati che hanno studiato questo fenomeno hanno riscontrato che tale disfunzione può causare anche alcune forme di artrite.

Se la quantità di tossine, batteri, funghi e parassiti, che riescono ad arrivare nel sangue dovesse essere elevata, potrebbe persino superare la capacità detossificante del fegato creando varie sintomatologie, tra cui: allergie, intolleranze, confusione, perdita di memoria e mente annebbiata.

Una teoria sul come nascono le malattie autoimmuni

Alcune cellule di animali, specie quelle del maiale, sono assai simili a quelle del corpo umano. Se alcune di queste cellule mal digerite o non digerite riescono a superare la barriera creata dalla mucosa intestinale possono, tramite la linfa, arrivare in qualche altra area del corpo.

Qui giunte, attivano il Sistema Immunitario che le considera come un nemico penetrato dall'esterno e crea degli anticorpi per eliminarle. Ma siccome le cellule considerate "nemiche" sono assai simili a quelle dell'area in cui sono state localizzate, vi è il rischio che gli anticorpi inizino a colpire anche quelle di quell'area, ovvero una parte dello stesso corpo a cui appartiene, dando così origine ad una malattia cosidetta autoimmune.

 

 

IL COMPLEMENTO

Il "complemento" è un componente del plasma sanguigno formato da venti proteine complesse, che si attivano in cascata, una dopo l'altra, creando delle molecole capaci di eliminare le cellule nemiche attaccandosi alla loro membrana protettiva e perforandola.

Solitamente la cascata è attivata dalla proteina n. 1, quando essa trova degli antigeni catturati da un anticorpo. La velocità con cui si attivano tutte le proteine in cascata è incredibile, e come risultato la cellula nemica viene "bucata" e neutralizzata (via classica).

Talvolta il complemento può essere attivato anche in assenza di antigeni legati ad anticorpi, in questo caso (presenza di virus o batteri), è la proteina n. 3 che si attiva e fa attivare tutte le altre proteine (via alternativa).

 

PER APPROFONDIMENTO

 

DISCLAIMER. Resta intesto che tutte le metodologie, le tecniche, i rimedi suggeriti e quant'altro proposto in questo articolo, sono ad esclusivo scopo informativo. Pertanto sia l'autore che il sito www.studirosacrociani.com, non si assumono alcuna responsabilità per eventuali danni o problemi, causati dall'utilizzo delle informazioni proposte, oppure da una formulazione di diagnosi o autodiagnosi i cui risultati sono risultati nocivi.


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