Le Grandi Opere

Come il mondo fisico è quello della forma ed è la fonte dalla quale viene preso il materiale per la costruzione del nostro corpo denso, così vi è un mondo dell'anima, chiamato dai Rosacroce il Mondo del Desiderio: da esso deriva il sottile rivestimento dell'Ego chiamato Anima ed è, particolarmente, il mondo del colore.

Più sottile ancora è il mondo della musica, la quale ha il maggior potere sull'uomo. Mentre siamo in questa vita terrena, esiliati dal nostro focolare celeste che abbiamo dimenticato a causa degli affanni materiali, la musica ci giunge quale profumo saturo di ricordi inenarrabili e, come un'eco, ci porta il ricordo di quel paese dove tutto è pace e gioia.

Per quanto si possano scetticamente allontanare simili concetti nella nostra mente materiale, l'Ego riconosce in ogni nota come un messaggio del paese natale e lo colma di felicità. (Max Heindel)

 

 

 

Goethe e il Faust

 

È opportuno rendersi conto che la storia di Faust è un mito antico quanto l’umanità.

Goethe lo ha presentato sotto forma mistica bene appropriata, mettendo in luce uno dei più antichi problemi ancora oggi discussi: la relazione e la lotta fra la Massoneria e il Cattolicesimo, che Max Heindel ha esaminato sotto altro punto di vista in una pubblicazione. Abbiamo detto molte volte nei nostri scritti che il mito è un simbolo in cui è celata una grande verità cosmica e tale concetto differisce radicalmente da quello generalmente accettato, per cui esso, invece, è ritenuto una creazione fantastica non giustificata razionalmente. Come noi sottoponiamo all’osservazione dei nostri bimbi libri illustrati per insegnare loro, mediante le figure, cose che superano le loro tenere intelligenze, così i Grandi Istruttori diedero agli uomini primitivi i simboli pittorici dei miti in modo da incidere nei loro veicoli superiori - sia pure inconsciamente - il giusto significato degli ideali in essi sottinteso.

Il seme si sviluppa invisibilmente sotto terra prima di germogliare sulla superficie visibile del suolo e, pertanto, le immagini che i miti impressero nei nostri corpi sottili invisibili ci hanno posti in uno stato di ricettività per mezzo del quale possiamo facilmente aspirare a ideali superiori, innalzandoci così sopra le  condizioni del mondo materiale. Tali ideali sarebbero oggi sconosciuti alla natura superiore se non fossero stati esteriorizzati, attraverso i tempi, mediante i miti, come avvenuto, ad esempio, per quelli di Faust, Parsifal e altri.

 

 

Wagner e il Parsifal

 

Una analisi sulla natura della musica è necessaria per poter apprezzare debitamente la grande opera “Parsifal” di Richard Wagner, in cui la musica e i caratteri dei personaggi sono intimamente legati come mai è avvenuto in altra composizione musicale moderna. Il dramma di Wagner si basa sulla leggenda di Parsifal, la cui origine è avvolta nel mistero all’ombra del quale si è sviluppata l’infanzia della razza umana.

È errato pensare che il mito sia un prodotto della fantasia umana e, quindi, sia privo di contenuto reale. Al contrario esso è uno scrigno che talvolta racchiude preziose perle di verità spirituali, di raro splendore. Wagner fece qualcosa di più che copiare la leggenda. Le leggende - come si sa - vengono tramandate e, perciò, si deformano e perdono molto della loro bellezza. Un’altra prova della grandezza di Wagner è nel fatto che la libera espressione del suo genio non fu mai repressa né limitata dalle norme e consuetudini del tempo: egli si servì sempre della prerogativa dell’arte di usare le allegorie liberamente, senza limitazioni.

 

Per vedere e soprattutto ascoltare la sublime musica del Parsifal, il prologo diretto dal maestro Daniel Baremboim, clicca qui.

 

L'analisi di Max Heindel in chiave esoterica delle grandi opere di Wagner e del Faust di Goethe, è reperibile nel nostro volume: I Misteri delle Grandi Opere.