25 Settembre 2016

 

Lettera agli Studenti n. 10 di Max Heindel 

Alimentazione Carnea e Alcol

Una tendenza assai diffusa è quella di lodare tutto quello che ci piace e di disprezzare quello che ci ispira avversione, ma senza dubbio approfondendo i nostri Insegnamenti (e in particolare il capitolo 11° di "Spigolature di un Mistico: La carne e le bevande alcoliche quali fattori dell'evoluzione"), sarà possibile assimilare questa grande e gloriosa verità che nel Regno del Padre tutto concorre per il bene. Coloro fra noi che si accontentano di un'alimentazione vegetariana e coloro che non sentono il desiderio di bevande forti, spesso disprezzano i loro fratelli e sorelle che mangiano la carne e bevono alcolici; leggendo quella lezione, comprenderete però senz'altro che l'atteggiamento di chi dice: "sono più evoluto di voi" è priva di fondamento. L'alimentazione carnea e l'alcol hanno contribuito molto al progresso materiale dell'umanità, e senza di essi non conosceremmo né il benessere moderno né i nostri rapidi mezzi di trasporto e neppure le molteplici macchine e apparecchi che rendono la vita più facile di un tempo.

Inoltre, l'epoca della loro utilità non è passata perché molte persone ne hanno ancora bisogno. D'altronde il Vangelo ci dice che non è quello che entra dalla bocca che ci contamina, ma quello che ne esce; e un atteggiamento sdegnoso nei confronti di coloro che mangiano carne e bevono alcol nuoce ben più alla crescita spirituale del semplice uso di tali alimenti.

Di conseguenza, non condanniamo gli altri, ma cerchiamo piuttosto di vedere le cose dalla giusta angolazione, lasciando vivere tali persone a loro modo, come desideriamo fare noi. Non imponiamo loro il nostro punto di vista e non cerchiamo di convertire alle nostre idee coloro che non sono ancora pronti per accettarle. Il cambiamento dovrebbe venire dall'intimo e non dovrebbe essere dettato da considerazioni di una salute migliore né di un'accelerazione dello sviluppo spirituale. Il motivo principale di simile cambiamento dovrebbe essere la compassione per le povere vittime sacrificate per il nostro appetito.

Possiamo però dire, senza tema di sbagliare, che consumiamo troppa carne e che il nutrimento carneo, come tutti i componenti azotati (nitroglicerina, fulmicotone e altri esplosivi) è estremamente instabile e pericoloso. Di conseguenza ci è permesso di consigliare almeno la moderazione. Forse non salveremo un maggior numero di vite di quante potremmo salvarne convertendo le persone alla dieta vegetariana, ma questo modo di procedere non sarebbe il più saggio. Per di più, se riusciamo a inserire in altri il sentimento di compassione, il desiderio di mangiare la carne svanirà davanti allo spirito di amore.