La preghiera individuale
È concetto mistico che ogni sviluppo spirituale ha inizio dal corpo vitale. In fatto di densità esso viene subito dopo il corpo fisico e la sua nota chiave è RIPETIZIONE. Siccome è il veicolo delle abitudini è assai difficile da influenzare o modificare e, perciò, una volta che si è operato un mutamento che, per effetto della ripetizione, si è trasformato in un’abitudine, la manifestazione diventa - sino ad un certo punto - automatica. Tale caratteristica, rispetto alla preghiera, è un bene e un male. Infatti, le impressioni registrate negli eteri del corpo vitale saranno per l’aspirante un impulso al fedele compimento delle sue devozioni nei momenti stabiliti, anche quando avesse perso l’entusiasmo e le sue preghiere costituissero una semplice consuetudine; tuttavia, senza la tendenza del corpo vitale di formare le abitudini, gli aspiranti potrebbero essere consci del pericolo allorché il vero amore tendesse a diminuire e, pertanto, sarebbe loro facile ritornare alla condizione di prima e proseguire sul Sentiero. È quindi opportuno che di tanto in tanto l’aspirante si esamini scrupolosamente per vedere se possiede ancora le ali e la forza con cui rapidamente innalzarsi al Padre nostro in cielo. Le ali sono due ; il loro nome e la forza possente che le dispiega in un anelito intenso sono Amore e Aspirazione. Senza di ciò è solo un vuoto discorso, mentre, se ben realizzata, è il più efficace mezzo che si conosca per l’accrescimento animico.
Le invocazioni per chiedere cose materiali fanno parte della magia nera, poiché abbiamo la promessa: “Istituite dapprima il Regno di Dio e la Sua giustizia e tutte le altre cose vi saranno date in sopraggiunta”, Nel “Padre Nostro”, il Cristo indicò il limite massimo al quale si può aspirare esortando i Suoi discepoli a dire : “Dacci oggi il nostro pane quotidiano”. Sia per ciò che riguarda noi stessi che per il prossimo, dobbiamo guardarci bene dal sorpassare tale limite nell’invocazione scientifica. Anche quando preghiamo per beni o benedizioni spirituali dobbiamo evitare si manifesti qualche sentimento egoistico che ostacolerebbe l’avanzamento della nostra Anima. Tutti i santi hanno conosciuto giorni oscuri, e angosciosi, e l’abbattimento che ne consegue, allorché il Divino Amante nasconde il Suo Volto.
Tutto ciò dipende dalla natura e dalla forza della nostra devozione : amiamo Dio in Sé e per Sé, oppure lo amiamo per la letizia che proviamo nella dolce comunione con Lui ? Se è per quest’ultimo motivo il nostro affetto è egoistico, come erano egoistici i sentimenti della moltitudine che seguiva Gesù Cristo perché egli l’aveva sfamata.
Tanto ora (come allora) è necessario per Lui, in simili casi, nascondere una manifestazione del Suo tenero amore e della Sua sollecitudine che ci farebbe cadere in ginocchio, vergognosi e pentiti. Felici noi se vinceremo i difetti del nostro carattere e impareremo la virtù di una immutabile fedeltà quale è quella dell’ago magnetico che ritorna nel segno del polo Nord, senza oscillazioni, malgrado che la pioggia, la tormenta e la tempesta cerchino di nascondergli la sua amata stella.
Si è detto che non dobbiamo pregare per cose materiali e che dobbiamo porre molta attenzione anche nel pregare per ottenere beni spirituali, viene allora spontanea questa domanda : quale dev’essere l’oggetto della nostra invocazione ? E la risposta è “Loda e adora”. Dobbiamo respingere l’idea che ogni volta che ci rivolgiamo al Nostro Padre Celeste si debba chiederGli qualcosa ; non ci annoierebbero i nostri figli se ci rivolgessero continuamente delle richieste ? Non pensiamo con ciò che Dio si disgusti delle nostre importune petizioni, ma non dobbiamo, d’altro canto, sperare che ci conceda tutto quanto chiediamo, perché ciò potrebbe essere sovente dannoso. D’altra parte, quando Gli offriamo le nostre azioni e le nostre lodi, ci poniamo - per effetto della legge di attrazione - in condizioni favorevoli, cioè nello stato ricettivo che ci rende atti a percepire una nuova discesa sopra di noi dello Spirito di Amore e di Luce che ci avvicina sempre più al nostro adorato ideale.
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