Inno di Apertura
Dagli astri che orbitano in ciel
eterna legge immutabile
ci svela il Suo divin voler
in espressione tangibile.
In cerchio i globi danzano
e tempo e spazio coprono,
e l’armonia che cantano
nell’universo espandono.
La Legge Cosmica ignorando
a morte l’uomo si condannò;
pene e dolori regneranno
senza amore in ogni cuor.
Sforziamoci di ritrovar
nella Natura verità,
in modo di risollevar
e di salvare l’Umanità.
Cerchiamo di conoscer ciò
che sa innalzare e liberar;
l’amore a tutti far ci può
il nostro còmpito operar.
Sapendo qual è il retto agire
in tutti i giorni, in tutte l’ore,
riusciremo ad abolire
l’egoismo separatore.
Se la Ragione è la luce
illuminare ci potrà
la strada dritta che conduce
alla Saggezza, alla Verità.
Perseverando nel cammin,
se pur cadendo sulla via,
col tempo si conseguirà
un’effusione di armonia.
Inno di Chiusura
Che il Signore sia con te ognor,
che il Suo Amore ti accompagni,
la Saggezza Sua ti guidi;
che il Signore sia con te ognor.
Finché ci incontreremo ancora
per la Rosa-Croce salutar;
finché ci incontreremo ancora
che il Signore sia con te ognor.
Ch’Egli sia con te nel tuo gioir
se la vita ti sorride
senza turbamento alcuno,
il Servizio ti dia ancor di più.
Finché ci incontreremo ancora
per la Rosa-Croce salutar;
finché ci incontreremo ancora
che il Signore sia con te ognor.
Ch’Egli sia con te nel tuo dolor
quando vien la tentazione
ti daremo il nostro aiuto,
fino a che la Luce tornerà.
Finché ci incontreremo ancora
per la Rosa-Croce salutar;
finché ci incontreremo ancora
che il Signore sia con te ognor.
Che il Signore sia con te ognor,
alla Croce con le Rose,
vite pure conduciamo
per la Rosa-Croce riveder.
Finché ci incontreremo ancora
per la Rosa-Croce salutar;
finché ci incontreremo ancora
che il Signore sia con te ognor.
Due parole sugli Inni Rosacrociani
Per poter comprendere l'importanza rivestita dagli inni della nostra Scuola dobbiamo innanzitutto renderci conto che essi non sono stati scritti da uomini, seppur dotati, ma sono stati ispirati a Max Heindel dai Fratelli Maggiori.
Poi è opportuno che conosciamo qualcosa riguardo alla caratteristica musicale che prende il nome di chiave musicale o tonalità. Non tutti sanno che ogni musica può essere suonata partendo da qualsiasi tasto del pianoforte, cambiandone, in tal modo la tonalità. Cantando è possibile fare la stessa cosa partendo con un tono di voce piuttosto che con un altro.
Può però accadere che, se la partenza è sbagliata, non si riesca più ad emettere i toni più alti, o più bassi, qualora ciò si rendesse necessario. Da queste limitazioni è nata l'usanza di determinare a priori se una persona è dotata per cantare da basso, da tenore, da soprano e così via. Per concludere è necessario ricordare che il nostro universo è stato creato da dodici Gerarchie Creatrici (esseri altamente evoluti) ognuna delle quali è legata ad un segno zodiacale e ad una sua propria tonalità. Queste tonalità, qualora usate nella stesura di brani musicali, portano l'ascoltatore in sintonia con la Gerarchia e lo mettono perciò in grado di ricevere le qualità migliori del pianeta a lei correlato.
Quanto sopra è estremamente importante perché i pianeti sono delle sorgenti di notevoli influenze che, qualora focalizzate opportunamente, possono creare dei mutamenti nel nostro animo e nel nostro carattere. Vediamo, nella seguente tabella, i pianeti, le tonalità, e le Gerarchie Creatrici a loro corrispondenti:
ZODIACO |
PIANETA |
TONALITÀ |
GERARCHIA CREATRICE |
^ Ariete |
Marte |
Re bemolle mag. |
Non nota |
_ Toro |
Venere |
Mi bemolle mag. |
Non nota |
` Gemelli |
Mercurio |
Fa diesis mag. |
Serafini |
a Cancro |
Luna |
La bemolle mag. |
Cherubini |
b Leone |
Sole |
Si bemolle mag. |
Signori della Fiamma |
c Vergine |
Mercurio |
Do mag. |
Signori della Sapienza |
d Bilancia |
Venere |
Re mag. |
Signori dell’Individualità |
e Scorpione |
Marte |
Mi mag. |
Signori della Forma |
f Sagittario |
Giove |
Fa mag. |
Signori della Mente |
g Capricorno |
Saturno |
Sol mag. |
Arcangeli |
h Acquario |
Urano |
La mag. |
Angeli |
i Pesci |
Nettuno |
Si mag. |
Umanità |
Si comprenderà ora perché l'inno di apertura è stato scritto in re maggiore. L'uomo, sentendo questa tonalità, è portato a rispondere all'amore di Venere e, nel tempo, nel suo carattere si instaureranno i principi dell'armonia e dell'unità.
L'inno di chiusura è invece scritto in re bemolle maggiore, la tonalità dell'onda di vita ariana, che è la più avanzata delle dodici, inclusa la nostra e questo porta gli ascoltatori innanzi al Trono di Dio. Non è quindi da meravigliarsi se Max Heindel, che ben conosceva tutto ciò, richiese che i partecipanti lasciassero la cappella in silenzio, onde non disturbare con inutili chiacchiere le elevate vibrazioni a cui i veicoli superiori erano ancora sottoposti.
L'Inno di Apertura ha parole di Max Heindel e melodia di "Sweet Hour of Prayer", il cui testo originale era basato sulla I Lettera ai Tessalonicesi, 5 (prega senza posa). Composto da William Walford nella prima metà del XIX secolo, divenne molto popolare. Le parole di Max Heindel, sostenute dalla trilogia della nostra Filosofia (Arte, Scienza e Religione), fanno riflettere sul processo di evoluzione.
L'Inno di Chiusura proviene anch'esso da una canzone antica: "Till we Meet Again", di origine inglese, pubblicato la prima volta nel 1918 da Richard A. Whiting. Le parole di Raymond B. Egan vertevano sulla partenza dei soldati che andavano alla guerra. Max Heindel coniò parole molto adatte al momento in cui, alla fine del Servizio, ci si commiata dal simbolo.