Analisi della Genesi

Analisi dei capitoli dal I al V   Creazione - Adamo ed Eva - I Patriarchi

Analisi dei capitoli dal VI al XI   Il Diluvio - Noè - La Torre di Babele

Analisi dei capitoli dal XII al XVI   Abramo (I) - L'Alleanza

Analisi dei capitoli dal XVII al XX   Abramo (II)

Analisi dei capitoli dal XXI al XXIV   Isacco e Giacobbe

Analisi dei capitoli dal XXV al XXX   Giacobbe (I)

Analisi dei capitoli dal XXXI al XXXVI   Giacobbe (II)

Analisi dei capitoli dal XXXVII al XLI   Giuseppe (I)

Analisi dei capitoli dal XLII al L   Giuseppe (II) - La Scala di Giacobbe


Presentazione

 

Nel presentare questo testo, lo facciamo precedere da quanto Max Heindel scrive nel capitolo XIII della “Cosmogonia dei Rosacroce”, intitolato: “Ritorno alla Bibbia”, ritenendolo propedeutico alla lettura della Genesi.

Le note esplicative che abbiamo inserito nei versetti, ricavate dall’interpretazione riportata nella “Cosmogonia” e da quella della sua massima discepola, Corinne Heline nel testo “Interpretazione Biblica per la Nuova Era”, non vogliono – né lo potrebbero – essere esaustive sul commento del testo biblico, che per sua natura cela parecchi livelli interpretativi, ma hanno solo la pretesa di far attivare nel lettore l’azione della propria Intuizione, fecondata dalla conoscenza degli Insegnamenti della Saggezza Occidentale.

Apparirà fin da subito chiaro come del concetto di evoluzione (più che di “evoluzionismo” materiale, al quale manca sempre la conoscenza dell’aspetto spirituale) sia intriso tutto il racconto biblico, dalle gerarchie Creatrici, al sistema solare, all’uomo e alla natura.

 

Capitolo XIII – Cosmogonia dei Rosacroce: Ritorno alla Bibbia

Attualmente lo spirito di proselitismo è forte. Le chiese occidentali mandano missionari in tutto il mondo per convertire alle loro credenze gente di ogni nazione e non sono sole nei loro sforzi di proselitismo. L'Oriente ha cominciato una forte invasione dei campi Occidentali, e molti Cristiani insoddisfatti della fede e dei dogmi insegnati dal clero, desiderosi di trovare una verità che appaghi le esigenze dell'intelletto con una adeguata spiegazione dei problemi della vita e della morte, si sono familiarizzati con gli insegnamenti Orientali del Buddismo, Induismo, ecc. ed in molti casi li hanno accettati.

 

Dal punto di vista occulto questo sforzo missionario provenga esso da Oriente o da Occidente non è desiderabile perché contrario alla corrente di evoluzione. I Grandi Capi dell'Umanità che hanno il compito del nostro sviluppo ci danno tutto l'aiuto di cui abbiamo bisogno. La Religione in particolare è uno fra i più grandi aiuti, e vi sono eccellenti ragioni perché la Bibbia, contenente non solo una, ma entrambe le Religioni: Ebraica e Cristiana, sia stata data ai popoli dell'Occidente. Se veramente cerchiamo la luce, comprenderemo quale Suprema Sapienza ci ha fatto dono di questa duplice Religione e capiremo come nessun'altra religione di oggi si adatti ai nostri bisogni particolari. A questo fine toccheremo di nuovo nel presente capitolo punti precedentemente menzionati in vari luoghi.

 

Nelle Epoche Polare, Iperborea e Lemuriana il compito di guidare l'umanità era relativamente facile, poiché l'uomo non aveva la mente; ma quando questo elemento perturbatore si aggiunse, durante la prima parte dell'epoca Atlantidea, esso sviluppò l'astuzia, che è il prodotto dalla mente non controllata dallo Spirito. L'astuzia agisce come coadiuvante del desiderio, senza considerare se il desiderio sia buono o cattivo, se porterà gioia o sofferenza.

 

A metà dell'Epoca Atlantidea lo Spirito era completamente penetrato nei propri veicoli, e cominciò allora a lavorare nella mente per produrre il Pensiero e il Ragionamento, ossia la capacità di discernere gli inevitabili effetti di una data causa, e di dedurre da un effetto la causa che lo produsse. Questa facoltà di Ragionamento o Logica, era destinata a svilupparsi completamente nell'Epoca Ariana e perciò i Semiti Originari (la quinta Razza dell'Epoca Atlantidea) furono il «popolo eletto » che doveva portare quella facoltà allora in germe a tal punto di maturità da impregnare le fibre stesse dei loro discendenti, che sarebbero così diventati la Nuova Razza.

Trasformare l'Astuzia in Ragione non fu compito lieve. I precedenti cambiamenti nella natura dell'uomo furono attuati facilmente. Egli poteva allora esser guidato senza difficoltà perché non aveva desideri coscienti, né mente per guidarsi, ma al tempo dei Semiti Originari era diventato abbastanza astuto da risentire le limitazioni della propria libertà, al punto da eludere ripetutamente le misure prese per tenerlo sul retto cammino. Il compito di guardarlo era tanto più difficile in quanto bisognava lasciargli una certa libertà d'azione affinché potesse tempestivamente imparare ad auto-governarsi. Perciò fu istituita una legge che stabiliva immediata ricompensa per l'ubbidienza, e immediata punizione per le trasgressioni. Così l'uomo fu indotto e costretto al ragionamento in maniera limitata e imparò che « il cammino del trasgressore è duro », e che egli doveva « temere Dio » o il Capo che lo guidava.

 

Di tutti i prescelti come « seme » per la nuova Razza, solo pochi rimasero fedeli, molti furono ribelli e, per quanto li concerneva frustrarono completamente il piano della Guida, congiungendosi con le altre Razze Atlantidee, immettendo così sangue inferiore nelle vene dei loro discendenti. Questo è quanto intende la Bibbia nel passo in cui dice che i figli di Dio si unirono con le figlie degli uomini. Per tale atto di disobbedienza furono abbandonati e « perduti ». Anche coloro che erano rimasti fedeli perirono nel deserto di Gobi (la « Solitudine »), nell'Asia centrale, culla della Razza attuale. Essi si reincarnarono come loro propri discendenti, naturalmente, ed ereditarono così « la Terra Promessa », la Terra quale è attualmente. Essi costituiscono le Razze Ariane, nelle quali la Ragione sta evolvendosi verso la perfezione.

 

I ribelli che furono abbandonati sono gli Ebrei, la maggior parte dei quali è ancora diretta più dalla facoltà Atlantidea dell'Astuzia che dalla Ragione. In essi il sentimento della Razza è così forte da far loro distinguere solamente due classi di uomini: Ebrei e Gentili. Essi disprezzano le altre nazioni e sono a loro volta disprezzati da esse per la loro astuzia, il loro egoismo e la loro avarizia. Non si può negare che facciano della beneficenza, ma ciò è principalmente, se non esclusivamente, fra loro stessi; la loro carità è raramente internazionale, come fu fatto in occasione del disastroso terremoto in Italia, ove ogni barriera di fede, razza e nazionalità fu abbattuta dal sentimento umano di simpatia.

In casi come questo e come il disastro di S. Francisco, la profonda natura spirituale dell'uomo diventa evidente più che in qualunque altra circostanza, e l'osservatore acuto può allora discernere la tendenza dell'evoluzione.

 

Si vede allora che, benché nel corso della vita ordinaria, le nostre azioni possano dimostrare il contrario, il nostro cuore tuttavia sa e riconosce la grande verità della fratellanza e le sofferenze di uno sono sentite da tutti. Tali incidenti sono indici della direzione dell'evoluzione. Il controllo dell'uomo per mezzo della Ragione, deve essere seguito da quello dell'Amore che ora agisce indipendentemente e qualche volta contrariamente ai dettami della Ragione. Quest'anomalia ha origine dal fatto che l'Amore, al giorno d'oggi, è raramente disinteressato, e la nostra Ragione non sempre è giusta. Nella «Nuova Galilea», la futura sesta Epoca, l'Amore diverrà disinteressato e la Ragione approverà i suoi dettami. La Fratellanza Universale sarà allora pienamente attuata, e ognuno lavorerà per il bene comune, perché la ricerca del proprio vantaggio sarà un ricordo del passato.

Affinché questa meta tanto desiderata possa essere raggiunta, sarà necessario scegliere dal tronco attuale un altro « popolo eletto » per formare il nucleo da cui germoglierà la nuova Razza. Questa selezione non sarà fatta in contrasto con la volontà dei prescelti. Ogni persona dovrà scegliere da sé, dovrà volontariamente entrare nei ranghi.

 

Le Razze non sono che aspetti effimeri dell'evoluzione. Prima della fine dell'Epoca Lemuriana vi era un « popolo eletto » differente dall'umanità ordinaria di quel tempo, che divenne progenitore delle Razze Atlantidee. Dalla quinta di queste ultime Razze un altro « popolo eletto » fu prescelto, dal quale discesero le cinque Razze Ariane, di cui due debbono ancora venire. Prima che incominci una nuova Epoca però, dovrà esserci un « nuovo cielo e una nuova Terra » l'aspetto fisico della Terra sarà cambiato e la densità diminuita. Al principio della prossima Epoca apparirà una Razza; ma dopo questa, ogni pensiero e sentimento di Razza scompariranno. L'umanità costituirà di nuovo una vasta comunità, senza alcuna distinzione etnica. Le Razze sono semplici gradini dell'evoluzione, che dobbiamo superare, altrimenti non ci sarebbe progresso per gli Spiriti in esse rinati. Ma, benché necessari, questi gradini sono anche molto pericolosi e causano gravi preoccupazioni ai Capi dell'umanità. Essi chiamano queste sedici Razze « i sedici sentieri verso la distruzione » perché mentre nelle precedenti Epoche i cambiamenti avvenivano a intervalli così grandi che era assai facile mettere in linea per la promozione la maggior parte delle entità, con le Razze la cosa è diversa. Esse sono relativamente effimere, perciò bisogna particolarmente impegnarsi affinché il minor numero possibile di Spiriti resti impigliato nelle pastoie della Razza.

Questo è esattamente quanto accadde agli Spiriti rinati nei corpi di Razza Ebraica. Essi si attaccarono così fortemente alla Razza, da essere di nuovo attirati in essa nelle successive rinascite. «Una volta Ebreo, sempre Ebreo», questo è il loro motto.

 

Volendo tentare un ultimo sforzo per persuaderli a liberarsi dalle pastoie della Razza, il Capo della Razza futura, il Cristo - il Grande Maestro - apparve fra gli Ebrei (ciò che sembra essere un'anomalia). Ciò dimostra ancora una volta la compassione e la Sapienza dei Grandi Esseri che guidano l'evoluzione. Non vi era tra tutte le Razze della Terra altra razza «perduta» nel senso della razza Ebraica; nessun'altra al pari di quella aveva un tanto pressante bisogno di aiuto. Inviare loro uno straniero, uno che non fosse della loro Razza, sarebbe stato certamente un tentativo inutile; si sapeva in precedenza che lo avrebbero rigettato. Come il grande Spirito noto col nome di Booker T. Washington, rinacque fra i Neri per essere ricevuto da essi come uno di loro onde potere istruirli meglio di quanto nessun bianco avrebbe potuto fare, così i Grandi Condottieri avevano sperato che la venuta del Cristo fra gli Ebrei, come uno di loro, potesse condurli ad accettare Lui ed i Suoi insegnamenti e in tal modo liberarsi dai vincoli tenaci dei corpi dominati dallo Spirito di Razza. Ma è desolante vedere come i pregiudizi umani possano prevalere. « Egli venne fra i Suoi... ed essi scelsero Barabba ». Gesù non glorificò né Abramo, né alcun'altra delle loro antiche tradizioni. Egli parlò «di un altro mondo», di una nuova Terra dell'Amore, del perdono delle offese e ripudiò la dottrina dell'« occhio per occhio ». Egli non li incitò ad armarsi contro Cesare se lo avesse fatto, lo avrebbero acclamato come liberatore. Da questo punto di vista, Egli non fu compreso nemmeno dai Suoi discepoli, che rimpiansero ugualmente tanto la svanita speranza di un Regno terreno, quanto la morte dell'Amico ucciso dai soldati Romani.

 

Essendo le attuali Razze Ariane composte di esseri umani ragionevoli, capaci di trarre profitto dalle esperienze passate, il mezzo logico di aiutarli consiste nel ricordare loro le fasi passate del loro sviluppo e il destino che colpì gli Ebrei disubbidienti. Questi ribelli avevano memorie scritte di come i loro Capi li avevano trattati. Queste ricordavano come essi erano stati prescelti e come si erano ribellati; descrivevano la loro punizione, ma parlavano anche della loro speranza di redenzione finale. Queste memorie possono essere messe a profitto anche da noi, per imparare come non dobbiamo agire. Non ha importanza il fatto che nel corso del tempo la testimonianza sia stata mutilata e che gli Ebrei moderni continuino a credersi il « popolo eletto »; la lezione che può essere ricavata dalla loro esperienza non è per questo meno valida. Possiamo imparare come « un popolo eletto » possa stancare la propria Guida, frustrare i suoi piani, e restare attaccato ad una Razza per secoli. La loro esperienza dovrebbe essere un avvertimento per qualsiasi futuro «popolo eletto». S. Paolo ci indica questo punto in termini inconfondibili (Ebr. II, 2-3): « Infatti, se la parola trasmessa per mezzo di Angeli fu così salda che ogni trasgressione e disobbedienza ricevette un giusto castigo, come potremo noi evitarlo, trascurando una salvezza così grande ». E S. Paolo parlava ai Cristiani, perché gli Ebrei ai quali scriveva questo, avevano accettato il Cristo ed erano uomini che, nel loro pensiero, avrebbero fatto parte, in qualche futura incarnazione del « nuovo popolo eletto » che volontariamente avrebbe seguito la sua Guida e avrebbe sviluppato la facoltà della percezione spirituale e dell'Amore, l'intuizione che succederà alla ricerca dell'interesse personale ed alla ragione.

 

L'Insegnamento Cristiano del Nuovo Testamento è destinato particolarmente alle Razze evolute nel Mondo Occidentale. Sta ottenendo successo particolarmente fra la popolazione degli Stati Uniti, poiché lo scopo della nuova Razza della sesta Epoca, sarà l'unificazione di tutte le Razze; gli Stati Uniti stanno diventando il « crogiolo » in cui tutte le nazioni della Terra vanno amalgamandosi, e da questa amalgama deriverà il nucleo del prossimo « popolo eletto ».

Quegli Spiriti di tutte le parti della Terra, che si saranno sforzati di seguire gli insegnamenti del Cristo, coscientemente o no, rinasceranno qui, allo scopo di trovare le condizioni adatte per tale sviluppo.

 

L'Ebreo nato negli U.S.A. è differente perciò dall'Ebreo di altre Nazioni. Lo stesso fatto della sua rinascita nel mondo Occidentale prova che sta emancipandosi dallo Spirito di Razza, ed è per conseguenza più progredito dell'Ebreo Ortodosso cristallizzato del vecchio Mondo - come lo furono i suoi genitori - altrimenti non avrebbe potuto concepire l'idea di recidere i vecchi legami e trasferirsi in America. Perciò l'Ebreo nato in America è il pioniere che preparerà la strada che più tardi percorreranno i suoi compatrioti. Vediamo così che la Bibbia contiene l'insegnamento di cui i popoli Occidentali abbisognano affinché il terribile esempio della Razza Ebraica, menzionato nel Vecchio Testamento, possa servir loro di lezione ed essi imparino a vivere secondo gl'insegnamenti del Cristo come sono contenuti nel Nuovo Testamento, offrendo volontariamente i propri corpi come sacrificio vivente sull'Altare della Fratellanza e dell'Amore.    

 

Max Heindel

 

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