Il segno del mese
di Primo Contro
Mentre il Sole percorre il Segno della Vergine, dal 24 agosto al 23 settembre circa, Segno comune e di terra (come vuol significare il paesaggio campestre sullo sfondo di questo dipinto), l'estate attraversa la sua terza ed ultima fase, quella discendente. Quello della Vergine è il mese dei raccolti estivi, che sono maturati col calore del Sole del Leone. Durante il mese di agosto l’uomo si è riposato, così ora dispone della forza necessaria per ritornare nei campi e mietere i doni della terra. La Vergine indica l’attività della terra; è il Segno del lavoro e delle ricompense guadagnate grazie alla diligenza nel servizio prestato. La Vergine è il raccolto alla piena maturazione, non ancora toccato dalle mani del contadino e ripieno di tutta la potenza vitale. In tal modo la Vergine rappresenta la vergine che, nel suo stato di purezza, è potenzialmente in grado di dare tutti i frutti della donna. La forza della Vergine risiede nella forza latente dell’energia non espressa del suo essere. La Terra gradatamente si raffredda, avviandosi lentamente verso i rigori invernali. Il Sole si appresta ad incrociare di nuovo l'equatore e a ritornare nell'emisfero sud. Questo spiega la mancanza di luminosità e l'atmosfera quasi notturna di questo quadro.
Nell'aria aleggia una specie di malinconia, dovuta alla progressiva diminuzione dell'irraggiamento solare. Questa malinconia si riflette nei nati sotto il Segno della Vergine, che tendono ad essere piuttosto riservati, tuttavia sono capaci di una grande autocritica ed hanno il dono di un'intelligenza obiettiva e analitica. Sotto tale Segno nascono spesso degli ottimi chimici, capaci di trascorrere lunghe ore al microscopio e di cogliere particolari che sfuggono ai più, oppure degli analisti o degli infermieri. E' interessante notare che, secondo la tradizione, il Segno della Vergine ha dominio sugli intestini, la cui funzione consiste nell'estrarre dagli alimenti le sostanze utili al nutrimento del corpo e nell'eliminazione delle sostanze inutilizzabili. E' un lavoro, questo, che avviene a livello di molecole, cioè nell'infinitamente piccolo. Per analogia i nati sotto questo Segno sono particolarmente portati a lavorare sui piccoli particolari, analizzando e discernendo, a volte fino all'esagerazione.
Per i nati sotto il Segno della Vergine, Segno di terra, il fulcro dell’universo è il lavoro. Essi sono continuamente alla ricerca della conoscenza, che apporterà materiale sotto il controllo della mente. Attraverso questa ricerca, essi imparano che la mente umana è un ottimo servitore ma un cattivo padrone; pertanto, devono imparare che sebbene il corpo deve servire la mente, alla fine la mente deve servire lo Spirito. I Vergini evoluti imparano a discernere l’essenziale dal superfluo, e una volta che questa capacità è stata sviluppata, sono in grado di diventare degli ottimi studiosi, dei critici costruttivi, degli eccellenti editori - tutte attività richiedenti un buon grado di perfezionismo. La nota-chiave della Vergine é: “Io analizzo.”
Coloro che subiscono gli influssi negativi del Segno, però, diventano estremamente pignoli, maniaci dell'ordine, della minuziosità e della pulizia e vivono nel terrore delle malattie.
I Vergini devono stare attenti a non essere eccessivamente critici; la loro mente analizzatrice può portarli alla critica esagerata, alla permalosità e alla pedanteria. Nell’ordine cosmico delle cose la Vergine rappresenta il segno del Cristo interno racchiuso in ogni uomo. Il seme piantato nella terra deve mettere radici nell’oscurità, rompere le sue guaine e lottare per raggiungere la Luce. La Vergine è l’ultimo dei Segni cosiddetti personali, o coinvolgenti, ed è il principio della nascita dell’uomo interiore. La personalità si sviluppa dall’Ariete alla Vergine; l’anima si sviluppa dalla Bilancia ai Pesci.
In alto a destra di questo dipinto astrologico ritroviamo la scimmia già incontrata nel quadro dei Gemelli, ma il suo atteggiamento questa volta è diverso. Infatti, mentre la scimmia dei Gemelli misurava il mondo con un compasso, la scimmia della Vergine pesa una piuma con una bilancia. Sia Gemelli che Vergine sono governati dal pianeta Mercurio, il signore della mente, dell'intelligenza e dell'acquisizione del sapere. Ma, mentre il sapere del Mercurio dei Gemelli è un sapere che si basa sui viaggi, come indicava la scimmia che misurava il globo con un compasso, il sapere del Mercurio della Vergine è un sapere che si basa sullo studio profondo ed analitico, simboleggiato dalla scimmia che pesa una piuma. Credo che voler pesare una piuma sia il massimo della pignoleria e dell'applicazione. Il Mercurio della Vergine, perciò, è diverso dal Mercurio irrequieto dei Gemelli; è un Mercurio cresciuto, adulto, più maturo e pacato. Questo, forse, vogliono significare i peli bianchi della scimmia, quasi a voler indicare la “vecchiaia” del sapere della Vergine rispetto alla “giovinezza” del sapere dei Gemelli.
Il concetto dello studio basato sull'applicazione è ripreso dalla storta (la bottiglia con il collo ritorto, che veniva usata dagli alchimisti) e dal libro aperto nell'estremità inferiore di questo quadro sul quale il pittore ha riprodotto il disegno dell'Albero della Vita della Cabala. Sotto il libro aperto ne troviamo un altro chiuso, sul dorso del quale è impressa la lettera “M”. Questo sarebbe il misterioso libro M, la cui lettura porterebbe alla suprema conoscenze di tutte le cose.
Sulla pergamena posta sotto le zampe dell'uccello è stato riprodotto il disegno del teorema di Pitagora, quale simbolo della Geometria, materia tanto cara agli alchimisti.
In questo quadro il Segno della Vergine è raffigurato come una giovane donna alata, che regge nella mano destra una spiga di grano e nella sinistra un uovo trasparente, all'interno del quale arde una fiamma. Sopra la testa della donna brilla una stella a 5 punte. Tutta l'immagine è illuminata dalla luce di una nebulosa a spirale circondata dalle mani di Mercurio, il mitico messaggero degli Dei. Secondo la mitologia greca Hermes (che divenne Mercurio presso i latini) era figlio di Zeus e di Maia. Era considerato il dio delle invenzioni e del commercio. Zeus lo nominò suo portavoce. L'Hermes dei greci derivò dall'Ermes Toth degli antichi Egizi che, secondo la tradizione, donò all'umanità la scrittura, la scienza, l'agricoltura e la musica. Egli, inoltre, avrebbe istituito le Scuole dei Misteri, ambienti riservati a pochi prescelti nei quali si tramandavano le conoscenze esoteriche. Da Ermes derivarono i termini “ermetismo” ed “ermetico”.
Tra la nebulosa e la testa della donna si vede una figura diabolica in mezzo alle colonne di un tempio. Questa immagine potrebbe essere un riferimento alle antiche scuole iniziatiche, il cui ingresso era custodito da un guardiano, che impediva l'accesso a chi non aveva i requisiti necessari.
La rappresentazione simbolica del Segno della Vergine ricorda il 15° Arcano dei Tarocchi: il Diavolo. Come il Diavolo, infatti, anche la Vergine è alata, ha un fuoco nella mano sinistra e la spiga che regge nella destra corrisponde al bastone che il Diavolo regge nella stessa mano. Ai piedi della Vergine ci sono due animali, così come ai piedi del Diavolo ci sono un fauno e una faunessa. Il significato, però, è lo stesso. Secondo Oswald Wirth, .....come la Sfinge greca, il Diavolo riunisce in sé i 4 elementi, dei quali egli è il principio animico. Le sue gambe nere corrispondono alla terra ed agli spiriti delle profondità oscure. Le ondine, animatrici dell'acqua, sono ricordate dalle scaglie verdi che coprono i fianchi del mostro, le cui ali azzurre rammentano le Silfidi, potenze dell'aria. La testa rossa, invece, raffigura la fornace che ospita le Salamandre, geni del fuoco. Il Diavolo non è nero come lo si dipinge: è il nostro compagno ineluttabile nella via di questo basso mondo. Dobbiamo quindi saperlo trattare con imparzialità, non come un nemico sistematico e inconciliabile, ma come subordinato i cui servigi sono preziosi. Non dimentichiamo che è il Diavolo a farci vivere materialmente. Ci arma per le necessità di questa vita di lotta perpetua; da lui derivano gli impulsi che non sono di per se malvagi, ma che debbono essere mantenuti in armonia tra di loro, se non vogliamo cadere sotto il giogo dei peccati capitali. (Oswald Wirth - “I Tarocchi” - Ed. Mediterranee).
Il messaggio racchiuso nel simbolismo del Segno della Vergine, quindi, ci dice che nell'uomo vi sono tutte le forze necessarie per il compimento della Grande Opera, ma che deve imparare a rendere queste forze sue servitrici. “Servizio” è infatti la parola-chiave del 6° Segno dello zodiaco, che ha corrispondenza con la 6a Casa oroscopica, settore dedicato al lavoro subordinato e ai subordinati.
La sintesi dei 4 elementi espressa dal Diavolo è ripresa nella tavola astrologica dalle 4 figure alate che appaiono lungo il contorno del quadro. Queste figure rappresentano i 4 Segni fissi dello zodiaco, ognuno dei quali corrisponde ad un elemento. Partendo dall'alto a sinistra, vediamo una testa umana: è l'Acquario, Segno d'aria. Più in basso vediamo una testa bovina: il Toro, Segno di terra. Di fronte a lui sulla destra c'è la testa di un leone: il Leone, Segno di fuoco, e più in alto vediamo un'aquila, uno dei simboli dello Scorpione, Segno d'acqua. Le quattro teste ricordano anche i quattro Evangelisti: la testa umana, S. Matteo; il Toro, S. Luca; il Leone, S. Marco e l'aquila, S. Giovanni. L'aquila è uno dei simboli col quale viene rappresentato il Segno dello Scorpione, Segno del mistero e dell'occultismo. Il fatto che l'aquila-Scorpione raffiguri S. Giovanni, indica che il Vangelo di questo evangelista è il più ermetico, e che solo coloro che ne possiedono la “chiave” possono interpretarlo.
Questo concetto è espresso anche sul timpano del portale della Cattedrale di Chartres, su cui è rappresentato il Cristo benedicente tra i quattro simboli evangelici alati. Tutti i Vangeli appaiono aperti, cioè noti, escluso quello di S. Giovanni, che appare chiuso e la cui giusta lettura porterebbe alla conoscenza di tutti i misteri.
Le quattro figure intorno alla tavola astrologica ricordano anche il 21° Arcano maggiore dei Tarocchi: il Mondo. Questa carta, secondo Oswald Wirth, ....ha un valore di sintesi suprema: corrisponde al complesso di ciò che è manifesto, quindi al Mondo, risultato dell'azione creatrice permanente. Il Toro di S. Luca, che rappresenta la terra primaverile, è nero, ma le sue corna sono rosse, in considerazione delle energie ignee inerente alla materia dall'apparenza passiva. All'animale domestico pesante e paziente che lavora la terra succede l'impetuoso Leone di S. Marco, la cui criniera tinta di giallo e di rosso fiammeggia come il fuoco divoratore, simboleggiato appunto dalla belva che, nella costellazione zodiacale, ci dà il calore torrido dell'estate, fatale alle piante verdi, ma indispensabile alla maturazione dei cereali. In diagonale rispetto al Toro terrestre, l'Aquila di S. Giovanni si accinge a spiegare le ali che sono estremamente dorate, come il suo becco e i suoi artigli. Tra L'Aquila e il Toro, rispettivamente costellazione dell'autunno e costellazione della primavera, si trova l'Angelo di S. Matteo, che astronomicamente è l'Acquario, segno opposto al Leone. Vestito di rosso, quest'angelo si cinge di nuvole, al di sopra delle quali tende le ali d'oro: queste ali lo innalzano alla più pura idealità di cui s'impregnano i vapori sublimi che si condensano attorno a lui, in attesa di risolversi in piogge spiritualmente fecondanti. L'Angelo e i tre animali sono rappresentati nel cielo dalle stelle di prima grandezza situate ai quattro punti cardinali: Aldebaran, l'occhio del Toro; Regolo, il cuore del Leone; Altair, luce dell'Aquila e Fomalhaut, del Pesce Australe, che assorbe l'acqua sparsa dall'Acquario. Questi astri segnano le quattro estremità di una croce il cui centro è la stella polare che, nella sua immobilità nel bel mezzo della rotazione celeste, corrisponde nell'Arcano 21° alla giovane donna inquadrata da un ovale di foglie che rappresentano l'eclittica. Questa donna simboleggia la Verità, che si manifesta senza riserve e scosta il velo delle apparenze per comunicare il segreto dell'essenza delle cose. Possedere questo segreto significa disporre della scienza universale e della potenza illimitata che ne deriva. (O. Wirth: opera citata).
L'Arcano 21° dei Tarocchi e il Segno della Vergine rappresentano quindi la scienza integrale e la grande potenza spirituale che ne deriva. Ma possiamo aggiungere ancora qualcosa per capire perché il pittore ha rappresentato tutto il quadro della Vergine in modo che ricordasse il 21° Arcano dei Tarocchi. Nell'universo niente esiste per se stesso, ma tutto ciò che esiste serve per qualche altra cosa. Dall'ape alla mucca, dal filo d'erba alla quercia, dal grande fiume al piccolo ruscello, dal piccolo sistema solare alla grande galassia, ovunque nell'universo esiste qualcosa che, nel suo piccolo o nel suo grande, è utile. Anche ogni uomo, che se ne renda conto o meno, è utile, serve, perché è una rotellina di un'immensa macchina e il frutto del suo lavoro è necessario ad altri uomini, che stanno magari all'altro capo della Terra.
E che dire del nostro corpo? Possiamo citare una sola cellula del corpo umano, che non sia utile, che non serva? Tutto l'universo, perciò, lo possiamo benissimo identificare col Segno della Vergine, la cui nota-chiave è “SERVIZIO”. Il “Mondo” dei Tarocchi, quindi, oltre a rappresentare la nostra Terra, assume qui un valore universale, dato che il servizio è presente ovunque nell'universo, che sembra reggersi su una ferrea legge di reciproca utilità.
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